
Efficienza nelle comunicazioni sanitarie – Mitch Winston
La difficoltà delle comunicazioni che Mitch Winston sperimentò accadono ogni giorno in ogni luogo in cui le persone cercano servizi di assistenza sanitaria. È successo a una moglie, preoccupata quando ha acconsentito a far inserire al marito un “tubo gastrostomico endoscopico percutaneo”, non sapendo che si trattava di un “tubo di alimentazione”, il che era contro la volontà della famiglia. È successo ai genitori di lingua Hmong della neonata Lia Lee, che non sono stati in grado di descrivere le crisi epilettiche di Lia al medico inglese di pronto soccorso che la stava trattando, il che ha portato alla sua iniziale diagnosi errata di polmonite. Una comunicazione efficace è una pietra angolare per la sicurezza del paziente. Gli standard di accreditamento della Joint’s Commission sottolineano il diritto fondamentale e la necessità dei pazienti ricevere informazioni – sia orali che scritte – in merito alla loro cura in un modo in cui possano capire l’informazione. Inoltre, le organizzazioni accreditate incoraggiano esplicitamente a garantire la comprensione del paziente. In effetti, diversi membri della National Joint’s Commission sugli obiettivi di sicurezza del paziente – requisiti per l’accreditamento stabiliti da un gruppo di esperti per la sicurezza dei pazienti – indicano specifici problemi di comunicazione. Ma l’alfabetizzazione sanitaria ha problemi non riconosciuti e non indicizzati che minano l’abilità delle organizzazioni sanitarie per conformarsi all’accreditamento standard e agli obiettivi di sicurezza intesi a proteggere la sicurezza di pazienti.
La sicurezza dei pazienti non può essere garantita senza mitigare gli effetti negativi di una scarsa alfabetizzazione sanitaria e di comunicazioni inefficaci sulla cura del paziente. Affrontare i problemi di alfabetizzazione sanitaria non è l’unica priorità di coloro che forniscono servizi sanitari. Ci sono implicazioni anche per i responsabili delle politiche sanitarie, gli acquirenti e i contribuenti, gli organismi di regolamentazione e l’assistenza sanitaria dei consumatori stessi. Per questo motivo la Joint’s Commission ha nominato un gruppo di esperti che comprendeva un’ampia gamma di stakeholder responsabili dell’affrontare l’alfabetizzazione sanitaria. Al gruppo è stato chiesto di inquadrare le questioni che sono alla base del problema di alfabetizzazione sanitaria e proporre soluzioni per la loro risoluzione. Tra le problematiche specifiche affrontate dal gruppo sono stati: l’impatto che la bassa alfabetizzazione sanitaria ha sui pazienti e sulla loro sicurezza; lo stato attuale e la qualità delle comunicazioni sanitarie e i loro impatti sui pazienti; la fornitura di assistenza sanitaria e pubblici interventi sanitari volti al miglioramento delle comunicazioni nell’assistenza sanitaria; la necessità di creare organizzazioni culturali che attribuiscono un’elevata priorità ad ambienti culturalmente competenti e sicuri in cui le comunicazioni chiare sono intrinseche a tutti i processi e alle interazioni assistenziali. Questo rappresenta il culmine del programma del gruppo. Se perseguite attivamente, le molteplici raccomandazioni in questo rapporto offrono una reale opportunità per migliorare l’alfabetizzazione sanitaria, ridurre gli errori relativi alla comunicazione e fornire cure ai pazienti allo stesso modo.
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